La Danimarca è una delle pochissime nazioni al mondo dove circolano legalmente monete bucate. La loro storia è piuttosto interessante ed ha inizio 100 anni fa.
“Non ho un centesimo bucato” è un’iperbole che nell’italiano corrente si usa per descrivere una situazione economica difficile. L’Italia, come altri 19 stati dell’Unione Europea, usa l’Euro come moneta ufficiale. Oltre alle banconote da 5, 10, 20, 50, 100, 200 e 500 (quest’ultima non viene più stampata dal 2019), abbiamo le monetine da 1, 2, 5, 10, 20 e 50 centesimi, oltre a quelle da 1 e 2€.
Sono tutte rotonde, certo, con dettagli che li differenziano, ma una caratteristica comune a tutte è che non hanno buchi di nessun tipo. Una moneta da 1€ con un buco al centro non è considerata di corso legale e i negozianti possono legittimamente rifiutarla, un po’ come le banconote gravemente danneggiate.

Al contrario in Danimarca, paese che fa parte dell’Unione Europea ma non dell’Euro, esistono monetine bucate perfettamente legali. La storia inizia negli Anni ’20 del 1900, quando la Danimarca introdusse una nuova serie di monetine che dovevano differenziarsi da quelle già esistenti.
Le monetine bucate della Danimarca
Nel 1924, infatti, si verificò la parziale dissoluzione dell’Unione Monetaria Scandinava. Fino a quell’anno, infatti, Danimarca, Svezia e Norvegia avevano usato la stessa valuta. Per effetto della fine di questa cooperazione, alla Danimarca fu concesso di stampare nuove monete che fossero valide solo nei confini nazionali. Per creare qualcosa di veramente diverso e di nuovo rispetto quelle già in circolazione, si decise di applicare un foro al centro delle monete di 1, 2, 5, 10 e 25. Quelle da 1 e 2 corone furono prodotte con metallo di colore giallo.
Alcune di queste sparirono nel corso della Seconda Guerra Mondiale, ma quella da 25 øre tornò nel 1966. Nel 1989 il design delle monete fu totalmente ripensato e il bucò torno nelle monete da 1, 2 e 5 corone, valide ancora oggi.
Non c’è nessun significato nascosto: è semplicemente un modo per renderle facilmente riconoscibili ai vedenti e non-vedenti. All’inizio era per differenziarle dalle monete da quelle di Svezia e Norvegia, oggigiorno è per differenziarle da quelle del mondo intero e per facilitare la vita di chi ha perso (anche parzialmente) la vista. Nel resto del pianeta sono pochissime le nazioni con monetine ‘bucate’: chi c'è stato ricorderà sicuramente che il Giappone fa parte di questo ristretto elenco. Ne esistevano anche in Spagna ai tempi della pesetas, prima dell’introduzione dell’Euro.
Chiudiamo con un’altra curiosità riguardante il denaro contante dal punto di vista estetico. A breve verrà proclamata la banconota più bella del mondo del 2025. Nel 2024 il titolo lo aveva conquistato quella da 5 dollari emessa dalla Bermuda Monetary Authority. Parliamo di una banconota verticale, principalmente rosa e viola, con disegni di blue marlin, tonni, delfini e perfino un piccolo ritratto del neo-eletto (all’epoca) Carlo III. Altra caratteristica che la differenzia dall'Euro è la totale resistenza all'acqua.
