Colombiano che vive in Italia svela le tre cose che non gli piacciono degli italiani

Un cittadino colombiano che vive in Italia ha elencato i tre principali difetti di noi italiani.

Gli italiani sono tra i popoli europei più propensi a emigrare altrove, in particolare nella fascia d’età tra i 18 e i 40 anni. Non è raro imbattersi in video social in cui un nostro connazionale spiega aspetti della vita all’estero che non gli piacciono.

Gli inglesi sono freddi, i francesi non hanno il bidet, gli australiani mangiano male, i tedeschi non fanno bollire l’acqua prima di metterci la pasta. L’elenco degli esempi potrebbe proseguire ancora a lungo. Oggi, però, capiremo il punto di vista di uno straniero che vive nel nostro paese, proveniente da una cultura molto diversa dalla nostra.

Secondo il content creator colombiano, molti italiani rispondono spesso: "Male" alla domanda: "Come stai?".
Secondo il content creator colombiano, molti italiani rispondono spesso: "Male" alla domanda: "Come stai?".

Il suo nome è Sergio, è nato in Colombia e su TikTok pubblica come ‘Cero filtro con Sergio K-li’. Oggi lavora in Italia come cameriere in un ristorante. Uno dei video più visti sul suo profilo elenca proprio i tre principali difetti degli italiani, secondo il suo punto di vista. “Il primo è che non salutano, sembra che non gli piaccia. Se dici a uno di loro Buongiorno, probabilmente ti ignorerà. Se chiedi ‘Come stai’, quasi sempre diranno che è una giornata pessima solo perché stanno lavorando. Noi latinoamericani siamo abituati a salutare tutti e farlo sempre, chiedendo anche come va. A molti italiani questo dà fastidio”.

I tre difetti degli italiani secondo un colombiano

Il secondo difetto sono le bestemmie. “Stanno tutto il tempo a dire Dio e poi aggettivi e imprecazioni. Citano tutti i personaggi della Bibbia e li insultano. Basta che a uno di loro cade per terra la chiave dell’auto e senti che partono blasfemie a ripetizione. Ho sentito una quantità di bestemmie incredibili in pochissimo tempo”.

Ultimo difetto: l’interpretazione ‘personale’ delle leggi. “Mi è successo di andare in un ufficio per chiedere delle informazioni, una persona mi ha detto di tornare all’indomani e portare determinati documenti. Sono tornato il giorno dopo e allo sportello c’era un’altra persona che mi ha detto che quella richiesta era irricevibile. Ho spiegato che il giorno prima mi avevano dato determinate informazioni, mi hanno risposto che era sbagliato e che non potevo fare quello che chiedevo”.

A fine video, fa la chiosa politicamente corretta: “L’Italia è un paese che mi ha aiutato e mi ha permesso di crescere professionalmente. Loro si lamentano spesso, io non posso farlo perché ho avuto tanto da questo paese”. Sergio non specifica nel video in quale città sia residente, ma diversi video sono ambientati a Treviso, per cui è probabile che abbia trovato lavoro qui. Oggettivamente parlando, le bestemmie sono molto più frequenti nelle regioni dal Lazio in su e, in linea di massima, dal Lazio in giù le persone sono più propense a salutare e interagire con gli sconosciuti rispetto al Settentrione.

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