Cosa significa, secondo uno psicologo, se controlli ripetutamente se hai chiuso la porta

Se hai aperto questo articolo, è probabile che fai parte di quelle persone che controllano ossessivamente se hanno chiuso la porta dopo essere uscite di casa. O magari hai un fratello, una sorella o un partner che, ogni volta, viene assalito dai dubbi.

Perché così tante persone sembrano non ricordarsi di aver fatto girare la chiave nella serratura a distanza di pochi secondi? A rispondere è Michele Magliano, psicologo italiano registrato su TikTok come @mr.maglianopsy. “Sei sicuro di averla chiusa, eppure controlli più volte. Perché? Nel momento in cui stai per uscire di casa, passi da uno stato conosciuto, automatico, a uno di allerta. Questo accade soprattutto quando sei stressata e hai parecchi pensieri per la mente. In questo caso, il cervello non registra bene l’azione, perciò è come se non avessi chiaro il ricordo di quello che hai fatto”.

Secondo lo psicologo, in questa circostanza nasce il dubbio. “E quel dubbio, invece di proteggerti, crea un loop: il loop del controllo. Il controllo ripetuto nasce da un’insicurezza temporanea, il bisogno di avere un punto fermo, di avere certezze. Automaticamente arriva il timore di sbagliare, il timore di non essere protetti, il timore di perdere qualcosa di importante. Per tante persone, controllare ripetutamente qualcosa è un modo per gestire l’ansia, dunque un gesto di autoprotezione. Il cervello cerca un senso di sicurezza anche attraverso questo loop per ridurre l’ansia, per avere tutto sotto controllo”.

Controllare ripetutamente se si è chiusa la porta, secondo la psicologia

Secondo lo psicologo, questo avviene soprattutto nei momenti in cui una persona si sente fragile. “In questo caso, molte volte, parliamo anche di disturbo ossessivo compulsivo: un dubbio intrusivo, pensieri non voluti. Una persona, in questo caso, sa di aver chiuso la porta ma la mente continua a immaginare scenari catastrofici, del tipo: e se entra un ladro in casa? E se me la svaligia? Se succedesse qualcosa per colpa mia? Non posso fidarmi della mia mente. Questi pensieri non sono semplici preoccupazioni ma, per l’appunto, ossessioni: pensieri intrusivi che generano ansia immediata”. A fine video, l’autore spiega che, nel caso in cui questi pensieri siano così intrusivi da rovinare le giornate, è il caso di rivolgersi a un professionista della salute mentale.

Michele Magliano, psicologo, ha spiegato cosa vuol dire se controlli ripetutamente di aver chiuso la porta.
Michele Magliano, psicologo, ha spiegato cosa vuol dire se controlli ripetutamente di aver chiuso la porta.

Nei commenti, decine di persone confermano di far parte della categoria dei “controllori” compulsivi, aggiungendo che non c’è solo la porta di casa, ma anche i fornelli del gas, lo sciacquone del WC e perfino il freno a mano dopo aver parcheggiato. Insomma, è un gesto di auto-protezione, perché uscendo di casa passiamo da uno stato di tranquillità e relax a uno di allerta. D’altronde per strada può succedere letteralmente di tutto, mentre in casa il rischio di incidenti e in generale episodi spiacevoli è estremamente basso. Questo ‘cambio’ di mentalità, in alcune persone, causa pensieri intrusivi e bisogno di non perdere quella sensazione di controllo assunta durante la permanenza dentro casa.

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