La nutrizionista Daniela Biserni spiega in che modo è possibile assumere ferro senza mangiare troppa carne, c'è un alimento troppo sottovalutato in cucina: le lenticchie.
Quando si parla di assumere ferro attraverso l'alimentazione, il pensiero va subito alla carne. È un’associazione comune e radicata, ma non è l’unica strada. A chiarire questo concetto è la nutrizionista Daniela Biserni, che attraverso la pagina social Prevenzione a tavola ha spiegato come sia possibile ottenere il ferro anche da fonti vegetali. La dottoressa punta i riflettori su un alimento spesso sottovalutato ma dalle sorprendenti proprietà: le lenticchie. Economiche, versatili e nutrienti, le lenticchie sono un ottimo alleato per chi cerca un apporto di ferro senza dover necessariamente consumare carne.
Molti ignorano che le lenticchie contengono più ferro della carne. Questo legume, che da sempre trova spazio sulle tavole italiane, fornisce circa 3,5 mg di ferro ogni 100 grammi, un dato che sorprende considerando il comune pregiudizio che vede la carne come fonte esclusiva di questo minerale. Oltre al ferro, le lenticchie vantano una composizione ricca di proteine vegetali e fibre, elementi che le rendono perfette per una dieta bilanciata. La dottoressa Biserni sottolinea come, a differenza della carne, le lenticchie non contengano colesterolo e siano quindi più adatte per chi vuole prendersi cura della salute cardiovascolare.
Un altro vantaggio è la loro capacità di stabilizzare la glicemia, contribuendo così a mantenere i livelli di zucchero nel sangue sotto controllo. Dal punto di vista pratico, le lenticchie sono anche molto versatili: si possono trovare già cotte in scatola, pronte all’uso per chi ha poco tempo, oppure secche da cuocere per chi preferisce la tradizione e vuole controllare meglio la consistenza e la cottura. In entrambe le versioni, il loro apporto nutrizionale resta elevato, rappresentando una scelta intelligente per chi segue una dieta vegetariana, vegana o semplicemente desidera variare le fonti di ferro.
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Il trucco per assorbire meglio il ferro: l’importanza della vitamina C
Uno degli aspetti più interessanti spiegati dalla dottoressa Biserni riguarda l’assorbimento del ferro. Non basta infatti consumare alimenti che lo contengono: per far sì che l’organismo lo utilizzi al meglio, è fondamentale considerare con cosa si abbina quel cibo. La nutrizionista consiglia di associare le lenticchie ad alimenti ricchi di vitamina C, una sostanza che migliora l’assorbimento intestinale del ferro. Quali sono gli alimenti da preferire? Frutti come arance e kiwi sono ottime scelte, facili da integrare in un pasto. Basta una spremuta d’arancia a fine pranzo o qualche fettina di kiwi come dessert per fare la differenza. Anche le verdure, come i broccoli, giocano un ruolo chiave. Una zuppa di lenticchie accompagnata da un contorno di broccoli saltati o un’insalata condita con succo di limone sono esempi pratici di come abbinare correttamente i cibi per ottenere il massimo beneficio.

Perché scegliere le lenticchie per assumere ferro
Scegliere le lenticchie come fonte di ferro porta con sé una serie di vantaggi che vanno oltre la semplice presenza di questo minerale. Innanzitutto, sono più economiche rispetto alla carne, caratteristica che le rende accessibili a tutte le tasche senza rinunciare alla qualità nutrizionale. Inoltre, sono facili da conservare e possono diventare l’ingrediente base per numerose ricette, dalle zuppe alle insalate, fino a burger vegetali e polpette.
Le lenticchie rappresentano una scelta sostenibile, sia per la salute che per l’ambiente. Ridurre il consumo di carne a favore di proteine vegetali contribuisce infatti a limitare l’impatto ambientale e a seguire uno stile di vita più etico. Dal punto di vista nutrizionale, come sottolinea la dottoressa Biserni, sono un alleato prezioso per chi soffre di anemia o ha bisogno di aumentare l’assunzione di ferro senza ricorrere a integratori o a un consumo eccessivo di carne.
