L'esperta di conservazione di alimenti spiega quali sono i 5 errori più comuni che si fanno con le uova.
C’è un alimento che più di tutti incarna la versatilità in cucina e la fiducia nelle tradizioni: l’uovo. Che sia la base di una frittata, il cuore di una torta o l’ingrediente segreto della maionese fatta in casa, le uova sono onnipresenti nella dieta italiana. Eppure, come spesso accade con ciò che diamo per scontato, proprio nella quotidianità si annidano errori gravi che possono mettere a rischio la nostra salute.
A lanciare l’allarme è la dottoressa Nartea, esperta di alimentazione e sicurezza alimentare, che ha deciso di fare chiarezza su cinque abitudini sbagliate ma estremamente comuni legate alla gestione delle uova in cucina. Il suo invito è semplice: “Non sottovalutate mai questo alimento. Se trattato nel modo sbagliato può diventare un veicolo di batteri pericolosi come la salmonella”.
Gli errori da non fare con le uova: il gesto che sembra innocuo ma che rovina tutto
Molti pensano di fare la cosa giusta quando, tornati a casa con le uova, le lavano sotto l’acqua corrente. Un gesto che ha tutta l’aria della buona norma igienica, ma che in realtà è profondamente sbagliato. Sul guscio è presente una pellicola naturale protettiva, invisibile ma fondamentale, che sigilla i pori e impedisce ai batteri di penetrare all’interno. Lavare le uova significa rimuovere questa barriera biologica e aumentare drasticamente il rischio di contaminazione.
Un altro errore molto diffuso, alimentato da consigli tramandati di generazione in generazione, è quello del cosiddetto “trucco dell’acqua”. L’idea è che un uovo fresco tocchi il fondo del bicchiere, mentre uno vecchio galleggi. “Attenzione”, spiega la dottoressa Nartea, “questo trucco non è un metodo affidabile per verificare la sicurezza microbiologica dell’uovo. Un uovo apparentemente fresco può comunque contenere salmonella o altri agenti patogeni. È una questione di invisibilità del rischio”. Affidarsi solo alla posizione in acqua può creare un falso senso di sicurezza.
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Frigo sì, ma nel modo giusto: attenzione anche alle uova crude
Uno dei punti più sottovalutati è la conservazione domestica. Anche se al supermercato troviamo spesso le uova a temperatura ambiente, a casa vanno subito riposte in frigorifero. Il freddo rallenta la crescita batterica e preserva più a lungo la freschezza. Ma attenzione: non tutto il frigorifero è adatto. Il classico porta-uova nello sportello, infatti, non garantisce una temperatura stabile. “È il punto più esposto alle oscillazioni termiche causate dall’apertura e chiusura frequente”, sottolinea l’esperta. Le uova vanno sistemate nel ripiano centrale, idealmente a 4 gradi costanti.

L’ultimo errore riguarda una tendenza sempre più diffusa, alimentata anche da certe mode culinarie: il consumo di uova crude non pastorizzate. Pensiamo allo zabaione, alla carbonara tradizionale o alle ricette casalinghe di tiramisù. Anche in presenza di uova freschissime, il pericolo è reale. “La pastorizzazione è l’unico processo che consente di abbattere i batteri patogeni, senza alterare le qualità nutrizionali dell’uovo”, spiega Nartea. Consumare uova crude non trattate è un rischio da evitare, soprattutto per anziani, bambini e donne in gravidanza.
Il messaggio finale è chiaro: le uova non sono pericolose di per sé, ma possono diventarlo se trattate con leggerezza. Ogni piccolo errore, dall’acqua al frigorifero, può aprire la porta a contaminazioni che sarebbe facilissimo evitare. La dottoressa Nartea invita tutti a fare un piccolo sforzo in più per conoscere le buone pratiche: bastano pochi accorgimenti per continuare a gustare questo alimento straordinario in tutta sicurezza.
