Questo frutto aiuta mantenere giovane il cervello: nutrizionista spiega perché

I mirtilli aiutano ad eliminare le tossine dal cervello: ecco cosa dicono gli esperti e perché mangiarli fa bene alla salute.

C'è un piccolo frutto dal colore intenso e dal sapore dolce che sta conquistando l’attenzione di scienziati e nutrizionisti per i suoi sorprendenti benefici sulla salute del cervello. Si tratta dei mirtilli, che non solo sono buoni da mangiare, ma possono rivelarsi un vero alleato per rallentare l'invecchiamento mentale. Il team di nutrizionisti di Prevenzione a Tavola ha deciso di approfondire il tema, spiegando in modo chiaro perché questo frutto meriti un posto fisso nella nostra alimentazione quotidiana.

La connessione tra mirtilli e benessere mentale non è solo frutto della moda o del marketing. La scienza ha infatti dimostrato che questi piccoli frutti contengono una quantità molto elevata di polifenoli, molecole naturali dal forte potere antiossidante, e alcuni tipi di flavonoidi, composti bioattivi che svolgono un ruolo essenziale nella protezione del sistema nervoso.

Secondo i nutrizionisti, i polifenoli presenti nei mirtilli agiscono come una sorta di "scopa molecolare": favoriscono un processo di pulizia nel cervello, aiutando ad eliminare tossine e scarti metabolici che, se accumulati, possono compromettere la memoria, la concentrazione e le capacità cognitive in generale. È come se i mirtilli aiutassero il cervello a fare ordine e spazio, mantenendolo più agile e reattivo, anche con l’avanzare dell’età.

Mirtilli
Tutti i benefici dei mirtilli sul cervello.

Un frutto che rallenta l'invecchiamento cerebrale: perché mangiare i mirtilli

L'invecchiamento del cervello è un processo naturale, ma può essere influenzato in modo positivo da ciò che mangiamo ogni giorno. Gli esperti sottolineano come una dieta ricca di sostanze protettive, come quelle contenute nei mirtilli, possa rallentare il declino cognitivo. In altre parole, non si tratta solo di contrastare le malattie gravi come l’Alzheimer, ma anche di preservare lucidità mentale, memoria e capacità di apprendimento nel tempo.

Diversi studi hanno osservato che il consumo regolare di mirtilli può influire direttamente su alcuni meccanismi chiave del cervello. Ad esempio, sembrano in grado di bloccare alcuni enzimi coinvolti nella degenerazione neuronale, come l’acetilcolinesterasi e la COX-2, contribuendo così a mantenere più efficiente la trasmissione dei segnali nervosi.

Ma i benefici non si fermano qui. I mirtilli sembrano anche ridurre la formazione delle placche amiloidi, quelle aggregazioni proteiche che sono una delle principali cause della perdita di neuroni nei pazienti con malattie neurodegenerative. Inoltre, hanno un'azione antinfiammatoria sul cervello, aiutando a tenere sotto controllo quelle micro-infiammazioni che, nel tempo, possono danneggiare le cellule cerebrali in modo silenzioso ma costante.

Un altro aspetto interessante è il miglioramento della cosiddetta trasmissione colinergica, ovvero la comunicazione tra neuroni attraverso l’acetilcolina, un neurotrasmettitore fondamentale per la memoria e l’attenzione. Quando questo tipo di trasmissione funziona bene, il cervello è più veloce nel collegare le informazioni e nel prendere decisioni.

Integrare i mirtilli nella dieta non richiede sforzi particolari. Possono essere consumati a colazione, nello yogurt o nel porridge, aggiunti a frullati, oppure semplicemente mangiati freschi come spuntino. Non solo aiutano la mente, ma sono anche ricchi di fibre, poveri di calorie e utili per la salute del cuore e del sistema immunitario.

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