L'esperto spiega cosa succede realmente alla nostra digestione quando beviamo la coca cola.
Capita a molti: dopo un pasto particolarmente abbondante o pesante, arriva quella voglia irresistibile di una Coca Cola ghiacciata. Il suo frizzante effetto effervescente regala un’immediata sensazione di leggerezza, quasi come se il corpo stesse ringraziando per il supporto alla digestione. Ma cosa succede davvero all’interno del nostro stomaco quando introduciamo questa bevanda tanto amata? A chiarirlo una volta per tutte è il dottor Giacomo, farmacista molto seguito sui social, che ha scelto di svelare i retroscena fisiologici e biochimici legati a ogni sorso di Coca Cola.
Il falso mito della "Coca che fa digerire"
Secondo quanto afferma il dottor Giacomo, l’impressione che la Coca Cola favorisca la digestione è ingannevole. Quando la beviamo, la prima reazione che percepiamo è l’eruttazione: merito dell’anidride carbonica contenuta nella bevanda, che stimola la produzione di bicarbonato da parte del nostro organismo. Questo passaggio fisiologico induce una liberazione dei gas presenti nello stomaco e regala quella sensazione di sollievo così appagante.

Tuttavia, è proprio in questo momento che si attiva un inganno pericoloso: l’organismo non sta digerendo meglio, anzi, sta entrando in una fase di squilibrio. Il bicarbonato, infatti, ha la funzione di neutralizzare l'acidità gastrica e quindi alterare il pH dello stomaco, che normalmente si aggira su valori estremamente acidi per consentire la digestione corretta delle proteine e l’assorbimento dei micronutrienti. Ma se il pH si alza troppo rapidamente a causa della presenza della Coca Cola, l’organismo reagisce attivando una nuova e massiccia produzione di acido cloridrico, per riportare l’equilibrio.
Questo fenomeno è noto come iperacidità di rimbalzo e rappresenta una vera e propria beffa per il nostro sistema digestivo. L’organismo, cercando di compensare il cambiamento, produce più acido del necessario, e questo non solo può provocare bruciore di stomaco, ma anche aumentare la pressione intraddominale, aprendo le porte a fenomeni come reflusso gastroesofageo e acidità persistente. A peggiorare il quadro, spiega ancora il dottor Giacomo, interviene la caffeina, presente in quantità significative nella Coca Cola. Questa sostanza, se assunta dopo un pasto, tende a rallentare il tempo di svuotamento gastrico, ostacolando quindi la naturale progressione della digestione. Di conseguenza, si allunga il tempo in cui il cibo resta nello stomaco, si dilatano le pareti, e si intensificano i disturbi correlati come gonfiore, nausea e difficoltà digestive.
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La sensazione ingannevole e la realtà digestiva
Alla luce di questi meccanismi, appare evidente come la sensazione iniziale di “leggerezza” sia soltanto un’illusione momentanea. Il corpo sembra digerire più in fretta, ma in realtà si sta attivando una catena di reazioni che ostacolano il corretto funzionamento dello stomaco. E sebbene questa dinamica possa non causare sintomi gravi nell’immediato, nel lungo termine un consumo frequente di bevande gassate, soprattutto a base di caffeina, può compromettere l’equilibrio gastrointestinale, specie in soggetti predisposti a gastrite o reflusso.
"Avete mai bevuto una Coca Cola per digerire un pasto pesante?", chiede provocatoriamente il dottor Giacomo. La sua risposta, ora supportata da una spiegazione chiara e documentata, lascia poco spazio ai dubbi: non solo non aiutate il vostro corpo, ma rischiate di aggravarne le difficoltà digestive. Il piacere effimero di qualche bolla in più, dunque, potrebbe costarvi caro, specie se diventa un’abitudine consolidata. Bere una Coca Cola ogni tanto non è un crimine, ma sapere davvero cosa accade al nostro stomaco può aiutarci a fare scelte più consapevoli. Perché il benessere non passa solo da ciò che mangiamo, ma anche da come lo aiutiamo a digerire.
