Quali sono i migliori e i peggiori oli per friggere? Nutrizionista risponde così

Ecco quali sono i migliori oli per friggere e quali invece vanno evitati: il consiglio dell'esperta.

La frittura è una tecnica di cottura che, purtroppo, non è tra le più salutari. È possibile però concedersi ogni tanto un piatto goloso senza compromettere troppo la salute, a patto di scegliere l'olio giusto. La dottoressa nutrizionista, specializzata in prevenzione alimentare, ci guida nella scelta degli oli più adatti per friggere, aiutandoci a comprendere quali sono i migliori e quelli da evitare, per ridurre i danni legati a questa cottura.

Un aspetto fondamentale da tenere in considerazione quando si frigge è il punto di fumo dell'olio. Questo termine indica la temperatura alla quale un olio inizia a rilasciare sostanze volatili, come acidi grassi liberi e aldeidi, che, oltre a alterare il sapore degli alimenti, possono diventare tossici per l'organismo. Quando si supera il punto di fumo, si formano anche composti cancerogeni, che è meglio evitare di ingerire. Ecco perché è essenziale scegliere oli con un punto di fumo elevato, per garantire una cottura più sicura e salutare.

oli per friggere
Qual è il miglior olio per la frittura e quali sono da evitare.

I peggiori oli per friggere da evitare per questa cottura

Non tutti gli oli sono uguali quando si tratta di frittura. Alcuni oli, purtroppo, sono decisamente sconsigliati, poiché hanno un punto di fumo basso. Questo significa che iniziano a deteriorarsi rapidamente durante la cottura, rilasciando sostanze nocive. Tra gli oli da evitare ci sono quelli di mais, soia e girasole.

L'olio di mais è uno degli oli più comuni, ma ha un punto di fumo relativamente basso, il che lo rende poco adatto alla frittura. Se riscaldato troppo, l'olio di mais può rilasciare acidi grassi trans e altre sostanze nocive, danneggiando non solo il cibo ma anche la nostra salute. Anche l'olio di soia, pur essendo ampiamente utilizzato in cucina, non è ideale per la frittura. Il suo punto di fumo è altrettanto basso, e questo comporta il rischio di formazione di sostanze tossiche. Inoltre, spesso l'olio di soia è raffinato, il che lo rende meno stabile durante la frittura.

In ultimo c'è l'olio di girasole, sebbene molto usato, non è la scelta migliore. Se non si sceglie una variante specifica, come l'olio di girasole alto oleico, la sua fragilità al calore ne fa un'opzione poco raccomandata per friggere. In particolare, l'olio di girasole standard ha un punto di fumo che può essere facilmente superato durante la frittura, con tutte le conseguenze negative che ne derivano.

I 3 migliori oli per friggere da usare in cucina molto più spesso

Fortunatamente, esistono oli che si comportano decisamente meglio in frittura, garantendo una maggiore sicurezza e gusto. Tra i migliori oli per friggere, spiccano l'olio di oliva, l'olio di girasole alto oleico e l'olio di arachide.

L'olio di oliva, e in particolare quello extravergine, è senza dubbio uno degli oli più salutari in assoluto. Ha un punto di fumo abbastanza alto, che varia tra i 190 e i 220 gradi Celsius, a seconda della sua qualità. Inoltre, l'olio di oliva è ricco di grassi monoinsaturi e antiossidanti, che lo rendono ideale per chi vuole coniugare gusto e salute. Sebbene la frittura non sia mai consigliata in grandi quantità, usare l'olio di oliva aiuta a ridurre i danni durante la cottura. Anche l'olio di girasole alto oleico è una scelta eccellente per friggere. Grazie alla sua composizione ricca di acidi grassi monoinsaturi, l'olio di girasole alto oleico ha un punto di fumo molto più alto rispetto all'olio di girasole tradizionale, che può arrivare fino a 230 gradi Celsius. Questo lo rende un'ottima opzione per le fritture ad alte temperature, in quanto resiste meglio al calore senza decomporsi facilmente.

L'olio di arachide è un altro olio che offre prestazioni eccellenti durante la frittura. Con un punto di fumo che supera i 230 gradi Celsius, l'olio di arachide è perfetto per cotture ad alta temperatura. Inoltre, l'olio di arachide ha un sapore neutro, che non altera il gusto degli alimenti, ed è ricco di grassi insaturi, il che lo rende una scelta nutrizionalmente migliore rispetto ad altri oli meno stabili.

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