Granita alle mandorle con 3 ingredienti: ad ogni sorso sembra di essere in Sicilia

La ricetta della granita alle mandorle ti riporta in un attimo in Sicilia con un gusto intenso e fresco: ecco come prepararla. 

Chiudete gli occhi e immaginate di trovarvi in una calda mattina d’estate, seduti al tavolino di un bar affacciato sul mare di Ortigia o di Cefalù. Il profumo salmastro nell’aria, il sole che scalda la pelle e tra le mani un bicchiere colmo di una soffice granita alle mandorle, candida come la neve, profumata e vellutata al palato. Bastano tre ingredienti, sì, solo tre, per compiere questo piccolo viaggio in Sicilia senza muoversi da casa. Ma attenzione: la semplicità inganna, perché dietro questa preparazione si cela l’anima profonda della tradizione isolana.

Non tutte le mandorle sono uguali. Quelle siciliane, in particolare le varietà di Avola e di Noto, sprigionano aromi ineguagliabili grazie al clima unico dell’isola. Per questa ricetta bastano 600 grammi di mandorle pelate, ma se volete davvero replicare la magia dei maestri gelatieri siciliani, il mio consiglio è aggiungere qualche mandorla amara ne bastano 3 o 4 oppure, in mancanza, qualche goccia di aroma naturale di mandorla amara. È proprio questa nota amara e pungente che dona alla granita quella profondità che la distingue da qualsiasi altra crema gelata.

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La preparazione della granita alle mandorle. Fonte: Instagram

La pazienza è il segreto: come preparare la granita alle mandorle

Come spesso accade nelle ricette della tradizione, la chiave del successo è la pazienza. Dimenticate le preparazioni lampo. Qui il tempo diventa un ingrediente invisibile, ma indispensabile. Il primo passo è lasciare in ammollo le mandorle con l’acqua (1,5 litri) per un’intera giornata, rigorosamente in frigorifero. Durante queste ore silenziose, le mandorle rilasceranno i loro preziosi oli essenziali e profumi, infondendo l’acqua di una dolcezza naturale.

Dopo l’attesa, arriva il momento più tecnico: frullare tutto per almeno dieci minuti, finché non si ottiene una crema bianchissima e setosa. Non abbiate fretta. Solo un’emulsione perfetta garantirà la consistenza vellutata tipica della granita siciliana. Poi si filtra con cura, eliminando ogni residuo solido: ciò che rimane è una vera e propria latte di mandorla fresco, profumato e puro.

Zucchero e gelo: la trasformazione finale

A questo punto misurate il liquido ottenuto e aggiungete 200 grammi di zucchero per ogni litro di composto filtrato. Mescolate con una frusta finché lo zucchero non si scioglie completamente, senza fretta. Ora è tempo di congelare. La fase della “mantecatura” può seguire strade diverse, ognuna con il suo fascino:

  • Potete versare il composto nelle classiche vaschette per il ghiaccio, ottenere dei cubetti e poi frullarli finemente una volta congelati.

  • Oppure, come suggerisce la tradizione più artigianale, quando il composto inizia a gelare, potete tagliare dei blocchi con il coltello, frullarli con il Bimby e poi montarli brevemente con la farfalla. In questo modo otterrete una granita soffice e ariosa, quasi una nuvola ghiacciata.

  • Se invece optate per la praticità, potete semplicemente frullare il composto congelato con un minipimer: il risultato sarà comunque piacevole, ma meno spumoso, più simile a un sorbetto cremoso.

Ogni cucchiaiata di questa granita vi regalerà un’esperienza multisensoriale: la dolcezza naturale delle mandorle, il tocco amarognolo che stimola il palato, la freschezza che placa la sete. Non servono aromi artificiali, coloranti o additivi. Solo ingredienti puri e un procedimento che affonda le radici nella cultura contadina siciliana, fatta di semplicità e rispetto per i tempi della natura. E così, con un po’ di pazienza e cura, potrete trasformare la vostra cucina in una piccola bottega siciliana, dove il tempo si ferma e ogni sorso di granita racconta una storia antica.

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