Indice dei contenuti
Gabriele D’Annunzio, nato a Pescara nel 1863 e morto a Gardone Riviera nel 1938, non è stato soltanto un poeta e romanziere tra i più influenti della letteratura italiana, ma anche un innovatore della lingua italiana. Alcuni termini che oggi usiamo comunemente sono frutto della sua creatività. A ricordarlo è la docente di italiano e letteratura che su TikTok gestisce il profilo StudioFacileConAle, molto seguito dagli studenti e dagli appassionati di cultura italiana. In uno dei suoi video più popolari ha spiegato dieci parole e formule che D’Annunzio introdusse o rese celebri. L’elenco sorprende, perché mostra quanto l’opera del Vate abbia inciso sulla lingua e sulla società italiana del Novecento.
Automobile al femminile
L’esempio forse più noto riguarda la parola automobile. Nei primi anni del XX secolo era usata al maschile, “l’automobile”. D’Annunzio, in una lettera indirizzata a Giovanni Agnelli (amministratore della Fiat), suggerì invece di adottare il genere femminile. Secondo lui il veicolo racchiudeva qualità come la velocità, la grazia, la snellezza e la vivacità, caratteristiche che associava a una figura femminile seducente. Da allora l’uso femminile si è imposto e ancora oggi parliamo de “l’automobile” al femminile.

Dal tramezzino a Ornella: invenzioni quotidiane
Per contrastare gli anglicismi che iniziavano a diffondersi, il poeta propose alternative italiane. Così nacque il termine tramezzino, destinato a sostituire l’inglese “sandwich”. Non si trattò di un semplice esercizio linguistico: il nome ebbe successo immediato, tanto da diventare comune nei bar e nelle famiglie italiane.
D’Annunzio non inventò soltanto parole di uso pratico, ma anche nomi propri femminili. Uno di questi è Ornella, ancora oggi molto diffuso. La sua capacità di coniare nomi evocativi dimostra quanto la sua influenza andasse oltre la letteratura.
Espressioni simboliche: dal Milite Ignoto allo Scudetto
Tra le sue creazioni più solenni si trova la formula Milite Ignoto, scelta per onorare un soldato caduto durante la Prima guerra mondiale e mai identificato, che oggi riposa in pieno centro a Roma. Questa espressione è entrata stabilmente nella memoria collettiva e nelle celebrazioni civili italiane.
Nel 1925, poco prima della ripresa del campionato di Serie A, D’Annunzio propose invece la parola Scudetto. Si trattava del piccolo scudo tricolore che i calciatori della squadra campione d’Italia avrebbero cucito sulla maglia. L’idea riprendeva la bandiera che il poeta aveva usato durante l’occupazione di Fiume. Da allora, lo Scudetto è divenuto il simbolo per eccellenza della vittoria sportiva nazionale.
La Rinascente, il Piave e i Vigili del fuoco
Quando i Magazzini Bocconi di Milano vennero distrutti da un incendio, il proprietario chiese a D’Annunzio di inventare un nuovo nome. Nacque così La Rinascente, marchio che ancora oggi identifica una delle catene commerciali più note d’Italia. Il termine trasmetteva l’idea di rinascita, trasformando una tragedia in un’occasione di rilancio.
Anche i fiumi e le istituzioni cambiarono grazie a lui. Il Piave, fino ad allora conosciuto al femminile “la Piave”, divenne maschile per esprimere la forza con cui aveva respinto l’avanzata nemica durante la guerra. Inoltre, preferì chiamare i vigili del fuoco invece di “pompieri”, richiamandosi ai Vigiles dell’antica Roma, custodi dell’ordine e della sicurezza.
D’Annunzio e la modernità: fusoliera e Oro Saiwa
Il poeta non restò indifferente alle innovazioni tecnologiche. Nel settore dell’aeronautica introdusse il termine fusoliera, oggi comunemente usato per indicare il corpo centrale di un aereo. La sua attenzione al linguaggio tecnico conferma come fosse sempre proiettato verso la modernità.
Infine, la creatività di D’Annunzio arrivò persino nel mondo dei prodotti commerciali. Il marchio Oro Saiwa, celebre per i suoi biscotti, porta la sua firma. Anche in questo caso, scelse un nome dal forte impatto evocativo, capace di restare nel tempo e consolidare l’identità del prodotto.
D’Annunzio ha dunque lasciato un’eredità che non riguarda solo le sue opere letterarie. Le parole che ha inventato continuano a vivere ogni giorno, in contesti culturali, sportivi e perfino gastronomici. Un patrimonio linguistico che conferma il suo ruolo di innovatore e la sua capacità di incidere sulla società italiana ben oltre i confini della poesia.
@studiofacileconale Dieci #parole che ha inventato #gabrieledannunzio ❗️#studiofacileconale #letteratura #dannunzio ♬ suono originale - StudioFacileconAle
