Hai sonno e sempre fame dopo i pasti? Nutrizionista spiega qual è il tuo errore

Ecco cosa succede al nostro corpo quando non bilanciamo nel modo giusto i carboidrati: la nutrizionista spiega tutti gli errori da non fare.

Capita a molti, dopo aver mangiato ci si sente appesantiti, assonnati e, paradossalmente, anche con fame dopo poche ore. Non è semplice pigrizia o un segnale casuale del corpo, ma un indizio che qualcosa nella propria alimentazione non sta funzionando come dovrebbe. La nutrizionista Alice Carnevale ha deciso di affrontare questo tema, chiarendo un aspetto fondamentale che riguarda la gestione dei carboidrati.

I carboidrati rappresentano la fonte di energia più immediata per il nostro organismo. Pane, pasta, pizza, dolci, frutta: sono tutti alimenti che, in misura diversa, innalzano la glicemia nel sangue. Il problema sorge quando la dieta diventa eccessivamente sbilanciata proprio su questa categoria di nutrienti. Un pasto troppo ricco di carboidrati porta a un rapido aumento della glicemia, seguito da un’altrettanto rapida caduta. È questo saliscendi che genera sonnolenza, stanchezza improvvisa e attacchi di fame.

Il corpo si trova così in una sorta di altalena metabolica: all’inizio si sente un picco di energia, subito dopo però sopraggiunge il bisogno di rifornirsi ancora. Un circolo vizioso che, a lungo andare, può avere effetti negativi non solo sulla forma fisica, ma anche sul benessere generale.

Nutrizionista
Tutti i consigli della nutrizionista per una dieta bilanciata.

I segnali che la dieta è sbilanciata

Uno dei campanelli d’allarme più chiari è la fame precoce: mangiare un piatto abbondante e ritrovarsi con lo stomaco che brontola dopo due ore è sintomo di un pasto a carico glicemico troppo alto. Allo stesso modo, il bisogno impellente di fare un pisolino dopo pranzo non è semplice abitudine, ma conseguenza degli sbalzi glicemici che rallentano la concentrazione e abbassano i livelli di energia.

Il terzo segnale è ancora più subdolo: la difficoltà a perdere peso nonostante un apparente controllo delle porzioni. In questo caso, la responsabile è l’insulina, l’ormone che regola gli zuccheri nel sangue. Quando è continuamente stimolata da pasti troppo ricchi di carboidrati, l’insulina tende a favorire l’accumulo di grasso e a bloccarne l’utilizzo come carburante.

L’errore da evitare e la soluzione per un'alimentazione sana

Il messaggio della nutrizionista è chiaro: non bisogna demonizzare i carboidrati. Eliminarli del tutto sarebbe non solo inutile, ma anche dannoso, perché il corpo ne ha bisogno. Il vero segreto sta nell’equilibrio. Imparare a combinare i carboidrati con proteine e grassi buoni permette di rallentare l’assorbimento degli zuccheri, mantenendo più stabili i livelli di glicemia e prolungando il senso di sazietà.

Un piatto bilanciato non genera picchi glicemici improvvisi e quindi non obbliga l’organismo a produrre quantità eccessive di insulina. Il risultato? Più energia costante, meno sonnolenza post-pranzo e maggiore facilità nel controllo del peso. Comprendere il rapporto tra carboidrati e glicemia significa acquisire una nuova consapevolezza a tavola. Non si tratta di rinunciare a pane o pasta, ma di imparare ad abbinarli in modo intelligente, così da godersi il piacere del cibo senza pagare il prezzo di fame continua e sonnolenza inevitabile.

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