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Come scegliere il pesce surgelato più sicuro al supermercato? Il segreto è nel codice FAO. Ecco quali numeri preferire e quali evitare per acquistare pesce di qualità.
Quando si parla di pesce surgelato, la maggior parte dei consumatori guarda solo alla marca, al prezzo o alla data di scadenza. Eppure, secondo una nutrizionista che ha deciso di fare chiarezza su questo tema tanto discusso, c’è un dettaglio che vale più di qualsiasi etichetta accattivante: il codice FAO, una sigla stampata sul retro della confezione che rivela la provenienza reale del pesce. Non si tratta di un’informazione marginale: conoscere il numero FAO significa sapere in quale parte del mondo è stato pescato il prodotto che stiamo per portare in tavola. Ed è proprio qui che si gioca la differenza tra un pesce sicuro e di qualità, e uno potenzialmente contaminato da sostanze inquinanti o perfino radioattive.
Ogni pesce commercializzato deve riportare sulla confezione un numero identificativo che indica la zona di pesca, definita dalla Food and Agriculture Organization delle Nazioni Unite. Il mondo, per ragioni di tracciabilità e sicurezza alimentare, è stato suddiviso in 19 aree geografiche. Ma, come spiega il nutrizionista, non tutte sono uguali. Alcune, infatti, si trovano in aree industrializzate o soggette a forti contaminazioni, dove il livello di inquinamento dell’acqua può influire sulla qualità delle carni dei pesci.

I codici da evitare al supermercato: le zone più a rischio
Tra i codici più sconsigliati, la nutrizionista mette in guardia su FAO 61, FAO 67 e FAO 71, che corrispondono alle aree del Pacifico. Queste zone, spiega, sono ad alto rischio ambientale, con livelli di inquinamento significativi dovuti allo sversamento di scorie industriali, alla presenza di microplastiche e, in alcuni casi, a tracce di radioattività ancora rilevabili in mare. Acquistare pesci provenienti da queste regioni significa esporsi, anche se in piccole quantità, a metalli pesanti e sostanze tossiche che nel lungo periodo possono incidere sulla salute. Nonostante la surgelazione elimini il rischio batterico, non può cancellare i contaminanti chimici accumulati nei tessuti del pesce.
Le zone più sicure da preferire: ecco quali codici scegliere
Per una scelta consapevole e salutare, il nutrizionista consiglia di orientarsi verso i codici FAO 27 e FAO 37, rispettivamente Atlantico Nord-Est e Mar Mediterraneo. Si tratta di aree più vicine all’Italia, dove i controlli sanitari sono più frequenti e severi e le acque risultano mediamente meno inquinate. Il FAO 27, in particolare, è una garanzia per chi vuole acquistare merluzzo, platessa o nasello di qualità, provenienti da mari freddi e puliti. Mentre il FAO 37 indica la pesca nel nostro Mediterraneo, un mare ricco ma delicato, dove le normative europee impongono rigidi standard di sicurezza alimentare.
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L’importanza della naturalità del prodotto
Oltre alla provenienza, il nutrizionista invita i consumatori a fare attenzione anche alla tipologia di pesce surgelato. È sempre preferibile scegliere prodotti naturali, non panati, non impanati e privi di salse o condimenti industriali.
Il consiglio finale dell’esperta è semplice ma prezioso: leggere sempre l’etichetta fino in fondo. Il codice FAO non è un dettaglio tecnico, ma la chiave per interpretare la qualità di ciò che stiamo acquistando. Un piccolo numero può raccontare molto: il mare da cui proviene, le condizioni ambientali, il livello di sostenibilità e, in ultima analisi, la sicurezza del nostro piatto. Sapere che un pesce proviene dal FAO 27 o dal FAO 37 significa scegliere un prodotto più controllato, più sicuro e più sano.
