"Ho mangiato gli unici tacos con una stella Michelin: buoni ma il locale ha un grosso difetto"

Un piccolo chiosco di street food a Città del Messico è diventato una sensazione mondiale dopo aver ottenuto una stella Michelin. La Taquería El Califa de León, situata nel quartiere di San Rafael, è stata premiata nel maggio 2024, attirando visitatori da ogni angolo del pianeta. Tra questi, l'esperta di viaggi Alex Outhwaite, che ha condiviso la sua esperienza sui social media.

Una visita attesa, ma non senza inconvenienti

Alex, originaria di Londra, ha visitato El Califa de León e ha raccontato la sua esperienza attraverso un post su Instagram. Il chiosco, aperto nel 1968, è noto per le sue dimensioni ridotte (appena 3 metri di larghezza) e per il suo menù minimalista. I clienti possono scegliere tra quattro tipi di tacos: tre di manzo e uno di maiale, conditi semplicemente con sale e lime. Alex ha raccontato di essere arrivata poco dopo l’apertura alle 11 del mattino, trovando già una piccola fila. Tuttavia, la breve attesa si è rivelata un colpo di fortuna: nelle ore di punta, i tempi possono superare l’ora. “Se non si sceglie il momento giusto, si rischia di restare bloccati in una fila molto lunga,” ha spiegato.

Tacos Michelin: la qualità si paga

Alex ha ordinato una selezione di tacos e ha indicato il maiale come il suo preferito, pur ammettendo che non erano i migliori tacos provati a Città del Messico. Ha elogiato la qualità della carne, preparata con tagli pregiati e una lavorazione impeccabile, ma ha sottolineato che il prezzo è circa tre volte superiore rispetto alla media dello street food locale. Ogni taco costa tra 2 e 3 sterline (circa 2,50-3,50€), un prezzo relativamente alto per il Messico, ma accessibile rispetto ai ristoranti Michelin tradizionali. Alex ha commentato che, pur essendo costosi per lo standard dello street food, rimangono un’opzione più economica rispetto alla maggior parte dei ristoranti stellati.

L’atmosfera e i servizi

Il chiosco offre un’esperienza essenziale: si ordina al banco e si consuma in piedi. Non ci sono tavoli né posti a sedere fissi, ma nei giorni più affollati è possibile noleggiare sgabelli dai venditori vicini. Il menù è essenziale: 4 tipi di tacos, nessuno vegetariano: 3 contengono carne di bovino e uno di maiale (definito "il migliore dei quattro" da Alex). Sul lato pratico, i clienti possono completare i tacos con salse fatte in casa, come la salsa verde e la salsa roja, disponibili gratuitamente.

"Non sono i migliori Tacos di Città del Messico né i più economici, ma è un'esperienza da fare", assicura la content creator.
"Non sono i migliori Tacos di Città del Messico né i più economici, ma è un'esperienza da fare", assicura la content creator.

Un punto a favore è l’autenticità della preparazione: ogni tortilla è realizzata al momento e la carne è cotta su una griglia rovente. Questo processo garantisce un sapore fresco e genuino, ma l’assenza di posti a sedere e le lunghe attese possono scoraggiare chi cerca comfort. Nonostante l’esperienza culinaria unica e l’eccellenza della carne, il principale problema del chiosco è la fila interminabile nelle ore di punta. Alex ha spiegato che molti clienti si trovano a dover attendere anche oltre un’ora per gustare i tacos. Inoltre, l’assenza di un’area dedicata per mangiare potrebbe risultare scomoda per alcuni visitatori.

Vale la pena visitare la taqueria stellata Michelin?

El Califa de León è l’unico chiosco di tacos tra i 16 ristoranti messicani con una stella Michelin. La sua specialità, il taco Gaonera, è un omaggio al torero Rodolfo Gaona ed è preparato con filetto di manzo tagliato sottilmente, condito con sale e lime, e avvolto in una tortilla fresca. Sebbene Alex non lo consideri il miglior taco di Città del Messico, ha apprezzato la qualità degli ingredienti e l’originalità dell’esperienza. La taquería rappresenta una combinazione di street food e alta cucina, accessibile ma non priva di difetti. Se si riesce a evitare le ore più affollate, può offrire un’esperienza culinaria unica per gli amanti del cibo autentico.

 

Visualizza questo post su Instagram

 

Un post condiviso da Alex Outhwaite (@alexouthwaite)

Lascia un commento