Portare il proprio vino al ristorante potrebbe sembrare un’idea insolita in Italia, ma in realtà si tratta di una pratica conosciuta come "diritto di tappo". Diffusa in paesi come il Regno Unito e gli Stati Uniti con il nome "bring your own bottle", questa usanza consente ai clienti di portare una bottiglia di vino da casa per accompagnare il pasto. Il sommelier Mattia Asperti ha recentemente pubblicato un breve video su questo argomento, spiegando come funziona questa possibilità anche nei ristoranti italiani.
Il diritto di tappo: cos'è e come funziona
Nei primi secondi del video, Asperti sottolinea che sì, "possiamo" portare una bottiglia di vino al ristorante. Tuttavia, ci sono alcuni dettagli fondamentali da conoscere per non rischiare di fare una brutta figura.
- Portare il vino da casa è possibile, ma c’è un costoIl servizio di stappatura, versamento e lavaggio dei bicchieri comporta un costo aggiuntivo per il ristoratore. Solitamente, questo servizio ha un prezzo che varia tra i 5 e i 10 euro per bottiglia.
- Chiedere sempre in anticipoNon tutti i ristoranti accettano questa pratica. È fondamentale contattare il locale in anticipo per sapere se è possibile portare il proprio vino e a quale costo.
- Attenzione alla scelta del vinoPortare una bottiglia già presente nella carta dei vini del ristorante è poco elegante. Allo stesso modo, presentarsi con un vino di basso valore solo per risparmiare potrebbe risultare inappropriato.
- Coinvolgere il ristoratoreSe si porta una bottiglia speciale, è buona educazione spiegare le motivazioni della scelta e, se possibile, offrire un assaggio al ristoratore o al sommelier. Questo gesto può favorire un’esperienza più piacevole per entrambe le parti.
- Non esagerare con la quantitàIl diritto di tappo è un servizio in più offerto dal ristoratore, ma non va sfruttato in modo eccessivo. Il consiglio è di portare una o al massimo due bottiglie. "Non approfittatene", ribadisce il sommelier.

È sempre consentito portare il proprio vino al ristorante?
Non esiste una legge specifica in Italia che vieti o consenta questa pratica. La decisione di accettare bottiglie dall’esterno spetta esclusivamente al ristoratore, che è libero di rifiutare la proposta del cliente. Tuttavia, ci sono alcune considerazioni legali e pratiche da tenere a mente:
- Responsabilità del ristoratore: tutto ciò che viene servito in un locale è sotto la responsabilità del ristoratore, che potrebbe quindi essere restio ad accettare bottiglie portate dai clienti.
- Tracciabilità fiscale: per motivi di normativa fiscale, ogni prodotto servito deve essere tracciabile. Questo può rendere complessa l’accettazione di vino esterno, soprattutto nei ristoranti con una gestione fiscale rigida.
La risposta finale alla domanda è: portare la propria bottiglia di vino al ristorante è possibile, ma non sempre garantito. La chiave è rispettare le regole non scritte di questa pratica: chiedere sempre in anticipo, scegliere un vino adeguato (magari raro) e non abusare di questa possibilità. Il diritto di tappo è un’opzione interessante per chi desidera degustare un’etichetta speciale con il proprio pasto, ma deve essere gestito con buon senso e rispetto per il lavoro del ristoratore.
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