"Mangio solo frutta a pranzo": nutrizionista sfata il mito dell'estate italiana

Nutrizionista spiega cosa significa mangiare frutta a pranzo in estate: ecco tutto quello che c'è da sapere.

In estate, quando il termometro sale e l’appetito cala, l’idea di un pranzo composto solo da frutta fresca sembra irresistibile. È colorata, dissetante, leggera. Eppure, secondo la nutrizionista Assunta Iorio, questa abitudine tanto diffusa non solo non è così sana come si pensa, ma può addirittura mettere a rischio il nostro benessere. Il messaggio è chiaro: frutta sì, ma non da sola. E il motivo è tanto semplice quanto trascurato. Mangiare solo frutta a pranzo non costituisce un pasto completo, né dal punto di vista energetico, né da quello nutrizionale. Dietro quell’apparente leggerezza si nasconde un pasto squilibrato, povero di proteine e grassi buoni, due componenti fondamentali per mantenerci sazi, attivi e lucidi nel corso della giornata.

Una porzione abbondante di frutta immaginiamo circa 300 grammi di pesche, melone, ciliegie o anguria, apporta al massimo 120-150 kcal. Il problema? La quasi totalità di queste calorie deriva da zuccheri semplici. In altre parole, stiamo introducendo nel corpo una dose rapida di energia che, se non adeguatamente bilanciata, svanisce in breve tempo, lasciandoci affamati e talvolta spossati già a metà pomeriggio. La nutrizionista sottolinea un effetto insidioso: dopo un pranzo a base solo di frutta, può sopraggiungere un calo glicemico. La fame torna presto, magari più intensa di prima, e spesso si finisce per compensare con snack poco salutari nel corso della giornata.

L’illusione della leggerezza: il consiglio dell’esperta: freschezza sì, ma con intelligenza

Il fascino della frutta estiva sta nella sua capacità di sedurre: è fresca, dolce, scenografica. E nel pensiero collettivo, rappresenta il simbolo della dieta leggera, del “mi mantengo in forma”, del “sto attento senza rinunciare al gusto”. Ma quando diventa l’unico alimento del pranzo, si trasforma in un errore strategico. L’organismo ha bisogno di equilibrio tra macronutrienti: i carboidrati della frutta sono utili, ma da soli non bastano. Senza una componente proteica e una lipidica, il pasto risulta monco, incapace di garantire un rilascio energetico graduale e una vera sazietà.

Nutrizionista
Tutti i consigli della nutrizionista. Fonte: Instagram

Assunta Iorio propone una via alternativa, che non rinuncia alla freschezza estiva, ma punta su un approccio bilanciato. Inserire nel piatto anche una fonte proteica  come uova sode, yogurt greco, fiocchi di latte e una fonte di grassi sani come avocado, frutta secca o qualche cubetto di grana può fare la differenza tra un pranzo che “inganna la fame” e uno che davvero nutre. In questo modo, si costruisce un pasto che resta leggero, ma garantisce sazietà duratura e mantiene stabile il livello di energia per tutto il pomeriggio. Una combinazione vincente anche per chi desidera controllare il peso, perché aiuta a ridurre il rischio di attacchi di fame improvvisi.

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