"Leggi bene l'etichetta del pesto": nutrizionista spiega quale comprare al supermercato

Ecco come fare a scegliere il pesto migliore al supermercato per evitare ingredienti sbagliati e pochi nutrienti.

È verde brillante, profumato, irresistibile. Basta un cucchiaio per trasformare una semplice pasta in un piatto che sa di estate e freschezza. Il pesto è uno dei condimenti più amati della cucina italiana, e anche uno dei più acquistati nei supermercati. Ma dietro quella crema apparentemente innocua si nascondono scelte nutrizionali che meritano attenzione. A sottolinearlo è la nutrizionista Sara De Micco, che sui social ha deciso di fare chiarezza su cosa guardare (e cosa evitare) quando acquistiamo il pesto pronto.

Dietro l’etichetta: quando il verde inganna

In apparenza tutti i pesti sembrano simili. Spesso sono anche ben confezionati, con diciture evocative come “ricetta tradizionale” o “gusto autentico”. Ma la verità, come spesso accade, è scritta in piccolo: è l’etichetta degli ingredienti a rivelare la reale qualità del prodotto. La dottoressa De Micco consiglia di iniziare leggendo i primi ingredienti indicati, perché l’ordine in cui compaiono non è casuale: segue la quantità presente. Se tra i primi compare il basilico fresco, o un’altra verdura come rucola o zucchine, siamo sulla buona strada. Ma è quando compare l’olio extravergine di oliva che si può parlare davvero di pesto di qualità.

Al contrario, se il primo grasso presente è l’olio di girasole, la qualità scende. Non solo perché è meno nobile dal punto di vista nutrizionale, ma anche perché segnala una scelta industriale votata più alla conservazione che al benessere del consumatore. L’olio extravergine di oliva è più ricco di antiossidanti, sostiene la nutrizionista, e apporta benefici documentati per la salute del cuore. L’“olio di oliva”, che può sembrare simile, è in realtà un prodotto più raffinato e povero di nutrienti, spesso frutto della miscelazione di oli di diversa provenienza.

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I consigli della nutrizionista su come comprare il pesto. Fonte: Tik tok

Gli ingredienti nascosti: burro e zucchero nel pesto

Un altro punto critico riguarda gli ingredienti “nascosti”. Non ci si aspetterebbe di trovare zucchero o burro in un pesto, eppure capita spesso. Questi ingredienti vengono aggiunti per rendere il sapore più “rotondo” o per migliorarne la conservabilità, ma sono del tutto estranei alla ricetta originale. Il burro, in particolare, può sembrare innocuo, ma ne altera il profilo lipidico rendendolo meno adatto a un’alimentazione equilibrata. Lo zucchero, invece, è un dolcificante che non ha alcun motivo di essere presente in una salsa salata come questa. Ecco allora che il pesto industriale può diventare un prodotto ben lontano dalla sua essenza mediterranea. Da salsa fresca e profumata si trasforma in un concentrato di compromessi. Un motivo in più per affinare lo sguardo e diventare consumatori più consapevoli.

Il consiglio della dottoressa De Micco è semplice, ma potente: non lasciamoci guidare solo dall’aspetto o dalle scritte sulla confezione. Imparare a leggere l’etichetta è un gesto di cura quotidiana verso noi stessi e chi mangia con noi. Un piccolo atto che può fare una grande differenza, soprattutto se il pesto finisce spesso sulla nostra tavola.

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