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Alessandro Beloli, geologo e divulgatore seguito da centinaia di migliaia di utenti su TikTok, ha acceso un dibattito interessante sul rapporto tra linguistica ed emozioni. Nel suo ultimo video ha spiegato che scordare e dimenticare, sebbene vengano spesso usati come sinonimi, non possiedono lo stesso significato profondo. Questa osservazione ha incuriosito linguisti, appassionati di etimologia e semplici amanti della lingua italiana, che si sono chiesti se dietro l’uso quotidiano delle parole non si nasconda qualcosa di molto più antico.
Scordare: un verbo che nasce dal cuore
Quando Alessandro Beloli ha parlato di “scordare”, ha fatto riferimento direttamente all’etimologia latina. Il termine deriva infatti da ex-cordare. L’elemento ex indica l’allontanamento, mentre cordare proviene da cor, cordis, cioè cuore. Tradotto letteralmente, scordare significa allontanare dal cuore. Non è un dettaglio banale: per molti popoli antichi il cuore rappresentava la sede delle emozioni ma anche della memoria più intima. Dunque, scordare non riguardava soltanto la perdita di un ricordo, ma l’atto di separarsi emotivamente da esso.
Beloli ha chiarito che, ancora oggi, quando utilizziamo il verbo “scordare” tendiamo a evocare una dimensione affettiva. Ad esempio, se qualcuno dice “ho scordato un amico”, non indica soltanto la mancata memoria razionale, ma un distacco dal cuore, quasi un’assenza emotiva che si è consolidata nel tempo.
Dimenticare: quando la mente prende il sopravvento
La seconda parte del ragionamento del divulgatore riguarda “dimenticare”. La parola proviene dal latino dementicare. Anche qui la particella de indica l’allontanamento, ma la radice mens, mentis rimanda alla mente. In questo caso, dunque, dimenticare vuol dire togliere dalla mente, un processo che coinvolge la razionalità, i pensieri e la logica.
Questo spiega perché “dimenticare” venga utilizzato soprattutto in contesti più neutri, meno legati alla sfera affettiva. Se dico “ho dimenticato di fare la spesa”, sto segnalando una mancanza della memoria razionale, non un coinvolgimento emotivo. L’uso di questa parola porta con sé un distacco più freddo, più legato al pensiero che al sentimento.
I contrari: ricordare e rammentare
Analizzando i contrari, Beloli ha mostrato come la logica linguistica rimanga coerente. Ricordare deriva infatti da re-cordare, cioè riportare al cuore, mentre rammentare proviene da re-menticare, ovvero riportare alla mente. Anche in questo caso, il cuore diventa simbolo di emozioni e legami affettivi, mentre la mente rappresenta la dimensione razionale.

Questa doppia prospettiva non è solo un esercizio linguistico, ma un modo per capire come gli antichi concepissero il rapporto tra emozione e pensiero. Nel cuore restavano custoditi i ricordi più intimi, mentre la mente elaborava le informazioni legate al ragionamento.
Nord e Sud: un uso diverso delle parole
Beloli ha aggiunto una riflessione che ha suscitato curiosità: in Italia, “scordare” viene usato più spesso al Sud, mentre “dimenticare” prevale al Nord. Potrebbe trattarsi di un semplice stereotipo linguistico, oppure di una tendenza che riflette l’approccio diverso con cui le comunità italiane hanno conservato il rapporto con emozioni e razionalità. Nel Meridione, dove la cultura popolare ha mantenuto un forte legame con l’affettività e la tradizione orale, “scordare” ha trovato terreno fertile. Nel Settentrione, invece, ha preso il sopravvento la dimensione razionale, che privilegia “dimenticare”.
Non si tratta, in ogni caso, di un giudizio di valore, ma di un’interessante fotografia della ricchezza della lingua italiana. L’uso diverso dei termini non impoverisce la lingua, ma la rende più sfaccettata e capace di adattarsi ai contesti culturali.
@alessandro.beloli Scordare col cuore 🫀 e dimenticare con la mente 🧠 Eh sì, in origine “scordare” e “dimenticare” non avevano il medesimo significato, anche se oggi li usiamo come sinonimi. E lo stesso accadeva coi loro contrari: ricordare e rammentare. E voi? Siete più persone che scordano o che dimenticano? Fatemelo sapere nei commenti! #linguaitaliana #italiano #parole #curiosità #divulgazione ♬ suono originale - Alessandro Beloli
