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Il profilo Instagram @esplorainsiemeanoi racconta le avventure di una coppia di viaggiatori italiani che negli ultimi due anni ha esplorato il mondo, condividendo esperienze autentiche e consigli utili. Eppure, tra decine di destinazioni straordinarie, una località ha lasciato un segno profondamente negativo: Tulum, in Messico. Nonostante la sua fama internazionale, questa meta è stata definita dagli stessi autori come “la più grande trappola per turisti mai vista”.
Tulum: da paradiso caraibico a business per pochi
Un tempo Tulum veniva celebrata come la gemma della Riviera Maya, un luogo che univa spiagge incontaminate, atmosfera bohémien e spiritualità. Oggi, secondo la testimonianza della coppia, lo scenario è completamente cambiato. A partire da alcuni mesi fa, l’accesso alle spiagge, un tempo libero, è stato regolamentato con tariffe precise: 415 pesos per i turisti stranieri e 255 pesos per i cittadini messicani. Gli sconti sono riservati solo a categorie specifiche come studenti, docenti e forze armate, sempre di nazionalità messicana.
Questa trasformazione ha suscitato malcontento non soltanto nei viaggiatori internazionali, ma anche in molti residenti locali, che vedono in queste nuove regole un ostacolo all’identità culturale e alla fruizione del territorio.
Prezzi alle stelle: acqua e snack a cifre da record
La critica principale rivolta a Tulum da parte dei nostri connazionali riguarda il costo della vita, in particolare per quanto concerne la ristorazione sulle spiagge. Portare cibo e bevande dall’esterno è diventato quasi impossibile: gli zaini vengono controllati all’ingresso con la motivazione ufficiale di limitare l’uso della plastica. Il risultato? I turisti si ritrovano costretti ad acquistare prodotti a prezzi esorbitanti.

Un semplice pacchetto di patatine viene venduto a circa 7 euro, mentre una bottiglietta d’acqua da 300 ml raggiunge persino i 5 euro. Prezzi che, come sottolineato dalla coppia italiana, superano perfino quelli di luoghi storicamente cari come Piazza San Marco a Venezia.
Beach club e resort: il lusso come unica alternativa
Chi desidera un lettino e un minimo di comfort deve rivolgersi ai beach club, ma anche in questo caso il costo risulta sproporzionato: da 50 a 80 euro per una semplice postazione, senza servizi particolari inclusi. Gli unici visitatori che riescono ad accedere liberamente alle spiagge sono coloro che soggiornano nei resort di lusso situati nelle immediate vicinanze.
Tuttavia, trovare una camera a un prezzo accessibile è quasi impossibile. Le tariffe partono da 300 euro a notte per una doppia standard e possono facilmente superare i 1000 euro nei resort extra lusso. Una condizione che, secondo i viaggiatori, esclude gran parte dei turisti alla ricerca di un’esperienza più autentica e sostenibile.
Perché Tulum delude sempre più turisti
Il problema non riguarda soltanto i costi. La coppia italiana, che aveva grandi aspettative per questa tappa, racconta di aver percepito una totale assenza dell’anima messicana. “Il turista viene visto come un polletto da spennare”, affermano. Secondo il loro punto di vista, Tulum è ormai una destinazione costruita attorno a un turismo esclusivo, dove chi non possiede un budget elevato non ha diritto a vivere il mare e le bellezze locali.
Questa dinamica sta generando malcontento crescente. Non solo i viaggiatori stranieri si sentono ingannati, ma anche molti messicani esprimono apertamente la loro frustrazione. La sensazione diffusa è che la località abbia perso la sua autenticità per trasformarsi in un’enorme macchina commerciale.
Consigli utili per chi vuole visitare la Riviera Maya
Nonostante la delusione per Tulum, sarebbe sbagliato rinunciare al Messico tout court. Esistono infatti alternative molto più accessibili e autentiche: spiagge meno conosciute lungo la Riviera Maya, villaggi locali dove vivere esperienze culturali vere e proprie, mercati popolari che offrono cucina tradizionale a prezzi onesti.
Chi pianifica un viaggio in Messico dovrebbe quindi informarsi con attenzione, valutando destinazioni come Playa del Carmen, Mahahual o Isla Holbox, che ancora conservano parte dello spirito originario della regione. Tulum rimane un luogo iconico, ma per molti viaggiatori è diventato il simbolo di ciò che un turismo non regolato può trasformare: un paradiso naturale che si piega a logiche esclusive e poco sostenibili.
