L'hai letto parecchie volte, ma forse non hai mai cercato di capire perché la pizza con il salame piccante si chiami "Pepperoni Pizza" in inglese. Qui c'è la risposta.
Moltissimi di noi, specialmente gli attuali Under 40, sono stati profondamente influenzati dalla ‘cultura’ americana. In particolar modo film e serie tv made in USA sono state parte integrante dell’adolescenza di milioni di italiani oggi giovani o giovani adulti.
Quante volte in un videogioco, in un film o in una serie tv ambientata a New York abbiamo letto “Pepperoni Pizza”? Chi ha avuto la fortuna di recarsi fisicamente negli States, probabilmente, l'ha assaggiata per capire perché gli americani la amino così tanto. Magari anche chi ha lavorato come cameriere in una pizzeria italiana ha dovuto spiegare che i ‘Peperoni’ con una p in Italia sono un tipo di verdura e che la ‘sorella’ della ‘Pepperoni Pizza’ da noi si chiama ‘Diavola’.

In quanti, però, si sono chiesti perché il salame piccante in inglese abbia un nome così diverso da quello italiano? Ce lo spiega il content creator Bringlese, un cittadino americano che insegna inglese agli italiani online e dal vivo. Grazie a lui scopriamo che gli emigranti italiani non solo hanno portato la pizza negli States, ma hanno anche inventato la ‘Pepperoni’. “Tanti anni fa, gli italiani hanno portato in America le salsicce piccanti. Dentro queste salsicce c’era il pepe, che in inglese si dice Pepper. All’epoca, hanno iniziato ad associare quelle salsicce speziate con il termine Pepper”.
La Pepperoni Pizza si chiama così grazie agli italiani
“In qualche modo hanno inventato il termine Pepperoni, una parola inglesizzata che oggi noi usiamo per chiamare questa salsiccia e, ovviamente, la pizza”, aggiunge. A fine video, l’insegnante chiede: “Vi dà più fastidio che noi usiamo Pepperoni per riferirci al salame piccante o che chiamiamo brusceda la bruschetta?”. Uno dei commenti più apprezzati è altrettanto divertente: “Figurati, con tutti gli strafalcioni che commettiamo noi con l’inglese…”. Altri segnalano un vocabolo culinario italiano che molti americani storpiano in maniera simile a bruschetta: “pistacchio” diventa “pistascio”.
Tra gli americani di discendenza italiana esistono alcuni termini ancora più curiosi dal punto di vista linguistico. Un esempio particolare è “pasta fazool”, la versione americanizzata di “pasta e fagioli”, derivante dalla formula campana “pasta e fasule”.
Un altro esempio molto simile è “Gabagool”, ovvero “capocollo”, a sua volte derivante dal napoletano “capecuollo”. Altri vocaboli per noi buffi sono “ganol” per “cannoli”, “mappin’” o “mappeen’” per “mappina”, ovvero lo straccio che si usa in cucina e infine “brosciutt” per indicare il “prosciutto”. Il contributo degli italiani emigrati a inizio 1900 sulla cucina americana è stato rilevantissimo, in particolare nella zona nord-est degli States, su tutti in New York, New Jersey, Connecticut e Massachusetts. Per quanto nell’America Centrale e sulla West Coast non manchino i ristoranti che servono cibo nostrano, le percentuali di italo-americani sono significativamente più basse rispetto alla East Coast.
